Ecco perchè visitare Metaponto....... ecco una sintesi dei principali siti di interesse storico presenti nei pressi di Metaponto, è solo una sintesi, per approfondire seguite i link che vi guidano alle pagine del sito dedicate ad esse.
La nostra associazione ha in corso di pubblicazione un opuscolo su tutti i siti di Metaponto, visitabili e non, richiedetelo
PITAGORA
Il filosofo jonico nacque a Samo, in Grecia, nel 570 a.C. Dopo aver viaggiato in Egitto e Babilonia, si stabilì a Crotone nel 530 a.C., dove diede inizio ad una setta filosofico-politica che ebbe notevole influenza sulla Magna Grecia. Si stabilì poi a Metaponto, che fu il centro di diffusione delle sue idee e dove il filosofo morì intorno al 490 a.C. (il tempio di Apollo Licio è probabilmente il suo monumento funebre).
La sua figura fu circondata da un alone leggendario, la sua dottrina era considerata un segreto accessibile solo agli adepti, che non potevano divulgarla. Fu uno dei più grandi filosofi, matematici e moralisti dell'antichità, predicava la libertà e l'uguaglianza, la tolleranza e il rispetto. Quale creatore della parola filosofia, cioè amore della saggezza, Pitagora volle dimostrare che l'uomo deve tendere con ogni sforzo all'elevazione morale. La nostra associazione ha in corso diverse attività con le scuole di ogni ordine e grado sul filosofo ed altre attività sono in corso di progettazione in funzione di Matera 2019, in dirittura d'arrivo è la mostra sulla vita di Pitagora.
SANTUARIO DI HERA (Tavole Palatine (VI sec.a.C.)
E’ il simbolo di tutto il metapontino,ed anche della Basilicata stessa,testimonianze della floridezza dell'antica polis di Metapontum. Era il sacro esterno alla città.
Realizzato in stile dorico nel 530 a.C., è l'unico edificio monumentale di culto di cui si conserva parte del colonnato esterno, posto lungo un’importante asse della viabilità antica del territorio metapontino, in posizione dominante rispetto alla grande vallate del fiume Bradano, quasi a controllo della linea di frontiera verso nord (Taranto) con il fiume Bradano in cui gli storici greci indicavano il limite settentrionale dell’Italia.La costruzione originaria aveva 6 colonne sul lato corto e 12 colonne su quello lungo, ma ne rimangono solo 15, disposte in due ali, rispettivamente di 10 e 5 colonne ciascuna, le quali sostengono due pezzi dell'architrave.
Il rapporto topografico ancora esistente con la moderna statale Ionico n. 106, che ripropone tracciati precedenti, è un chiaro indizio della funzione strategica svolta in antico da questo santuario.
Indicato come tomba di Pitagora o Tavole Palatine, ha rappresentato spesso nell’immaginario popolare l’intera città, ormai distrutta ed abbandonata.
Si tratta invece, di un elegante tempio dorico periptero con 6x12 colonne, costruito nella seconda metà del VJ sec.a.C. In età Repubblicana ed Imperiale romana l’area conserva tracce di una frequentazione umana, anche se non può essere provato il mantenimento della sua funzione religiosa. Oggi il sito è liberabile visitabile gratuitamente ed è sempre aperto al pubblico. Per saperne di più
Parco archeologico di Apollo Licio
Il parco archeologico,è il sito dove era presente il cuore della città di Metaponto, con i suoi viali , santuali e teatro. E’ situato a nord di Metaponto Borgo, comprende il santuario urbano, parte dell’agorà, il quartiere artigianale per la produzione delle ceramiche (kerameikos) ed il grande asse viario nord-sud (plateia) su cui s’imposta l’intero impianto urbano. Nell’insieme sono riconoscibili le tracce di una notevole quantità di monumenti che hanno segnato la vita civile e religiosa della colonia, dalle fasi iniziali della sua fondazione fino alla conquista romana avvenuta nel III sec. a. C. Purtroppo le strutture non sono conservate in maniera vistosa. Molto spesso si osservano solo i primi filari o le tracce in negativo delle fondazioni. Questo è imputabile al continuo saccheggio sofferto dalla città greca per l’assenza in zona di valido materiale da costruzione. I grandi blocchi squadrati di calcare sono stati riutilizzati di continuo ed in tutti i periodi storici. Lo stesso complesso medievale di Torre di Mare, nei pressi dello scalo ferroviario, nonché i centri storici dei primi paesi limitrofi quali Bernalda, Montescaglioso e Pisticci, sono stati costruiti con i materiali lapidei provenienti da più edifici meta pontini. Oggi il parco è la tappa obbligata dopo la visita al Museo Nazionale, cui è posto nelle vicinanze. Per saperne di più.
Il castello di Torre Mare,è forse dopo le Tavole Palatine, il complesso monumentale più importante presente nel territorio di Metaponto. Torre di Mare nasce nell’XI secolo e viene edificata ai margini occidentali dell'antica città greca di Metaponto, le cui rovine servirono per recupero materiali utili alla costruzione del nuovo abitato, anche la sua ubicazione è quella dell’antico porto magno-greco situato nei pressi della foce del Basento e successivamente sulla riva del Lago di Santa Pelagina. Del sito si hanno scritture nel 1119 ,quando viene identificato come castrum Sanctae Trinitatis , scelto dalla contessa Emma Maccabeo di Montescaglioso come residenza di famiglia e per volontà di Umfredo fu eretta una “torre fortificata” con chiare funzioni difensive lungo la linea di costa sia per l’area circostante sia per la stessa Montescaglioso ubicata a poca distanza nell’entroterra. Successivamente il castrum viene concesso al monastero benedettino di San Michele Arcangelo di Montescaglioso. L’insediamento fortificato viene citato nelle fonti come “Civitas”, “Castrum” e “Castellum” Sanctae Trinitatis. Il toponimo diventa ufficialmente TURRIS MARIS solo a partire dal XII secolo, quando compare così nominata in un documento bilingue in greco e latino e in un atto federiciano. Le fasi di vita dell’insediamento si datano a partire dall’XI sec. d. C. e registrano un momento di particolare fioritura tra XIII e XIV secolo. Dell’antico complesso sono noti, oltre che la torre e tratti di mura, anche una serie di costruzioni rivolte alla custodia di attrezzi e dimore dei contadini nonché strutture rivolte all’ospitalità dei viandanti che sceglievano Torre di Mare come punto di sosta e di pagamento di pedaggio, lungo uno dei percorsi viari terrestri più importanti del tempo, ossia il tratturo che dalla Calabria portava alla Puglia. Il castello è stato oggetto di un lungo intervento di restauro , durato diversi anni, ed è visitabile, previo richiesta all’Amministrazione comunale che ne è proprietaria. Per saperne di più.
Sito archeologico di Pantanello
Il sito di Pantanello è ubicato quasi a ridosso dell’importante incrocio stradale SS106 e SS407 , crocevia anche al tempo della colonizzazione greca tra le strada che portava nell’entroterra agricolo (CHORA) e la via costiera. E’uno dei più studiati siti archeologici di Metaponto, in esso è possibile rilevare le fondamenta di un Santuario extraurbano, adiacente ad una sorgente, i resti di una fattoria,un sito neolitico,una straordinaria necropoli ed una fornace tardo omana.
Il Santuario è l’unico sito in cui si possa tracciare per intero la storia della colonizzazione della Chora metapontina, tre secoli e mezzo sono documentati da manufatti e resti architettonici nonché da vasellame e resti organici di piante ed animali. Tra i manufatti visitabili nel sito di Pantanello, il più appariscente è sicuramente la fornace tardo romana, una vera e propria piccola industria di vasi e tegole al servizio di un comprensorio piuttosto ampio, viste le sue dimensioni. In essa è visibile sulla destra un praefurnium , una sorta di piccola fornace, prima della cottura successiva nella grande fornace. Per saperne di più
La Petra di San Giovanni, villaggio precamardense
La Petra di San Giovanni (o parete) è un rudere di un castello importante sito medioevale presente nel nostro territorio, più popoloso di Camarda fino al XIII sec. Il nome deriva da uno tanti possessori a cui è stato ceduto il feudo, nella specie l'Ordine di San Giovanni, pare che sia il primo possedimento giovannita del Mezzogiorno. Attorno al castello con monastero annesso era allocato il Casale Avenella che nel XIII secolo era più popoloso di Camarda. Il popoloso villaggio (casale) era sito in contrada Avinella tra Bernalda e Metaponto e fu completamente distrutto da un violento terremoto (?) o dai saraceni, dopo la sua distruzione la popolazione si spostò nei pressi della chiesa di San Donato dove fondò (o contribuì a popolare) il villaggio di Camarda.lo (o monastero fortificato) presente in contrada Avenella, su un areademaniale di proprietà del Comune di Bernalda. Il sito è visitabile liberamente. Per saperne di più.
Serramarina: complesso masserizio del 1800
Il poggio su cui si erge la masseria, in posizione dominante sulla valle del Bradano, rientrava nel feudo dell' Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo di Montescaglioso, ricevuta in dono dal feudatario normanno conteMaccabeo nel1065. I Benedettini ne conservarono la proprietà per oltre sette secoli. La tenuta rimase di proprietà dei Benedettini sino al 1807, quando una legge napoleonica sancì la soppressione degli ordini monastici. La proprietà passò quindi al Comune di Bernalda che successivamente suddivise l’enorme latifondo e lo mise in vendita. Quando, con la fine del brigantaggio, le campagne divennero più sicure la famiglia Lacava edificò, poco distante dalla masseria, il casino utilizzato come residenza padronale e probabilmente anche la “scappetta” o “scarpetta” piccolo edificio adibito a ricovero per le prime macchine agricole.Il sito è visitabile previa richiesta ai proprietari. Per saperne di più
ubicata sul pendio meridionale della Valle della Venella (lungo cui erano situati gliappezzamenti più piccoli), sembrerebbe essere il modello tipo della chora di Metaponto nel IV secolo a.C.Della Fattoria sul pendio, mascherata da una fitta vegetazione di lentisco , è ancora evidente la perfettamente conservata. Poco distante, sul fondovalle ancora sgorga tantissima acqua dalla sorgente di Ponte Fabrizio, pozzo utilizzato dalle tante fattorie presenti in zona.Il sito non è accessibile in quanto si trova su un ripido pendio in mezzo ad una fitta macchia mediterranea. Per saperne di più
Seconda fattoria greca come distanza dal centro urbano di Bernalda. Sulle sue fondamenta è stata realizzata imponente masseria fortificata realizzata in epoche successive. E' posta in posizione dominante sulla vallata del Basento, perfettamente visibile dalla SS Basentana. E' stata una delle più importanti e ricche fattorie, molti ritrovamenti sono presenti nel Museo di Metaponto. Sono ancora presenti le vecchie fondazioni, alcuni pozzi ed un antica fornace. Per saperne di più
Fattoria greca Sant'Angelo Nuovo
E' la fattoria greca più vicina a Bernalda, solo due km a linea d'aria. Dagli archeologi denominata fattoria Grieco, dal nome dei vecchi proprietari latifondisti. Oggi è presente una fattoria ortofrutticola moderna , un campo di tiro al piattello e una bosco di macchia mediterranea. Intatto è rimasto la straordinaria veduta panoramica di tutta la valle del Basento, di Bernalda,Pisticci e Marconia. Gi scavi della fattoria greca son stati coperti, i numerosi reperti rinvenuti sono custoditi nel Museo Nazionale di Metaponto. Il sito è liberamente visitabile,ma gli scavi sono stati sepolti per evitare danni e trafugamenti. Per saperne di più
Il “castrum” di San Salvatore
Il sito di San Salvatore, localizzato ca. 6 km a NW dell’antico centro di Metaponto, occupa un terrazzo situato sulla destra orografica del fiume Bradano. L’ubicazione topografica conferisce al luogo una straordinaria visibilità: da gli insediamenti della valle del Bradano a quelli interni del primo gradino della Murgia fino a raggiungere il golfo di Taranto con i relativi centri costieri. La particolare e fortunata posizione geografica ha favorito nell’area forme insediative stabili sin dall’età neolitica, periodo a cui risale una necropoli datata solo in parte. L’origine greca è verosimile vidyo l’impianto della fattoria e il ritrovamento di alcune tombe, caratterizzate da ricchi corredi databili tra fine VI e IV secolo a.C. La sua antropizzazione medioevale è provata da due contesti funerari rinvenuti occasionalmente nell’area prossima alla collina e caratterizzati dalla presenza di un’anforetta a bande larghe e di alcuni oggetti di abbigliamento che permettono di datare le sepolture al VI VII secolo d.C.
L’occupazione del terrazzo acquista particolare importanza in età medievale quando nel secolo XI , quando Roberto Maccabeo, nipote di Roberto Guiscardo, erige un insediamento fortificato denominato “ Castrum Sancti Salvatoris De Marina ”.
Nel 1099 il complesso viene donato all’Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo di Montescaglioso e da questa tenuta come feudo fino agli inizi del XVII secolo. Attualmente il sito ospita una struttura turistica ed è visitabile previo appuntamento con i proprietari. Per saperne di più.
Area Archeologica di San Biagio alla Venella
Dopo il parco archeologico di Apollo Licio è forse il sito più importante dell’area archeologica di Metaponto per la ricchezza dei ritrovamenti, presenti in vari musei nazionali.
I coloni greci al momento del loro arrivo in occidente hanno definito l'area per l'abitato e l’area per la produzione, ossia l’area agricola, la cosiddetta Chora. La chore sono state oggetto di studio da parte dell’Università del Texas, nella fattispecie dal prof.J.C. Carter che per 40 anni ha condotte campagne di scavi a Metaponto. Il sito di S. Biagio è uno dei più importanti della Chora metapontina in quanto sede di un altro santuari extraurbani. Il santuario di San Biagio rappresenta, insieme a quello di Hera, la testimonianza monumentale della presenza greca nel territorio. Il sito è scelto per la disponibilità di abbondanti sorgive e per il rapporto funzionale della viabilità che segue il fondovalle del fiume Basento. In questi luoghi sacri si praticavano i culti portati dai primi coloni dalla madrepatria, si conservavano i segni dell'identità etnica di alcuni gruppi e si svolgevano periodiche attività di scambio e di commercio.Il complesso non propone strutture particolarmente vistose dal punto di vista architettonico se non una piccola chiesetta medioevale dedicata a San Biagio sulla collinetta e sul fondovalle a nord le fondazioni di sacelli e di un impianto termale di epoca romana. Il sito oggi non è visitabile, se non dall’esterno di una recinzione che delimita l’area. Per saperne di più.
Lungo la SP 175 che collega Metaponto a Matera, quandi in prossimità della SS 106, è sita l’area archeologica della necropoli Crucinia,la necropoli urbana di Metaponto che si dispone come una cintura intorno alla città. Il nucleo principale, costituito da tombe databili tra la fine del VII ed il II secolo a.C. In generale le aree sepolcrali sono disposte ai margini delle strade che collegavano l’abitato con il territorio. La grande quantità di tombe rinvenute nella contrada Crucinia e la particolare rilevanza monumentale di alcune di esse confermano l’esistenza nella zona di importanti assi di collegamento extraurbano con il territorio (ebora). Uno di questi doveva unire la città al santuario di Hera (Tavole Palatine).
Il rito praticato è quello dell’inumazione,il defunto è posto in posizione distesa e supina secondo il costume funerario greco; non mancano tuttavia attestazioni del rituale a cremazione.
Le deposizioni risultano aggregate in gruppi, spesso con evidenti affinità tipologiche. Questo suggerisce l’ipotesi che lo spazio funerario sia stato diviso per lotti ed assegnato alle singole famiglie per il seppellimento dei loro congiunti. L’area è aperta e visitabile liberamente. Per saperne di più
Sito in C.da Sansone, sul lato apposto alla strada di accesso al Parco Archeologico, verso il mare,recintato e purtroppo non visitabile. In esso sono presenti i resti di una basilica paleocristiana con battistero di epoca bizantina. Per portare alla luce il sito sono stati necessari 7 anni di scavi tra gli anni 70-80, ed è praticamente in uno stato di totale abbandono. Il Castro romano è la zona adiacente al parco archeologico di Apollo Licio, dal lato opposto della strada di accesso tra questa e la ferrovia.
A seguito delle continue disfatte, (guerre puniche e guerre contro Taranto), Metaponto subisce un pesantissimo ridimensionamento anche urbano, viene realizzato un nuovo insediamento romano, una fortificazione di difesa, il Castrum, adiacente verso il mare all'anfiteatro. Realizzato attorno al 300 a.c. Tale insediamento avrà una sua particolare importanza economica in quanto è realizzato sul porto sul Lago di Santa Pelagina, fino al IV-V sec d.c. Un lago salato artificiale in collegamento con il mare mediante un canale che tagliava la duna. Il porto è punto di riferimento delle esportazioni delle produzioni agricole dell'entroterra, soprattutto grano e di vino. Era la Metaponto dell'età imperiale romana, il sito diviene popoloso, un insediamento paleocristiano importante, gli scavi hanno portato alla luce tra l'altro la pianta di una Basilica Bizantina a tre navate con battistero, delle dimensioni di 23x13 metri ed una stazione termale. Secondo gli storici la basilica era dedicata alla Vergine Maria. Il sito dopo il VI secolo fu progressivamente abbandonato (a seguito di un grande incendio?) mentre si popolava attorno ad un complesso monumentale un altro sito importante, Turris Maris, datato solo attorno all'XI secolo. Per saperne di più
Casale fortificato eretto su un'altura prossima al Bradano, nel territorio di Bernalda, visibile dalla SP 175. Il complesso masserizio nel 1093, fu donato da Unfredo d’Altavilla, signore del feudo, all’Abbazia di Santa Maria di Banzi. Successivamente, però, passò in diverse mani. Dopo la soppressione di questo monastero avvenuta nella prima metà del secolo XV, l'insediamento è attestato in possesso dell'Abbazia di Montescaglioso che ne fu proprietaria per pochi decenni. Nella seconda metà del secolo XV, anche questo casale fu alienato dall'Abate Commendatario Baldassare del Balzo, a favore del fratello Francesco, Conte di Montescaglioso. Il feudo resterà in possesso della casa marchesale e di tutti i feudatari che deterranno Montescaglioso fino alla metà del secolo XIX. Il palazzo tuttora esistente a S. Marco, fu costruito dai Marchesi Grillo-Cattaneo nel secolo XVII ed ingloba alcune strutture appartenenti all'insediamento medievale. Il Casale nel 1735 ospitò per una notte il Re CarloII di Borbone prima di raggiungere il castello di Bernalda. Per saperne di più
Il casale S. Maria del Vetrano si trova nel comune di Montescaglioso, ma a soli 6,5 Km dalla periferia di Bernaldae a 15 Km da Metaponto. Il casale è imponente, con una torre merlata su cui si erge in campanile della chiesa di S.Maria del Vetrano. Il complesso è in uno stato di grande degrado, negli anni 80 fu ristrutturato, trasformato in convitto e dato in concessione ad una comunità di recupero di tossicodipendenti, poi fu abbandonato e quindi è iniziato il triste degrado. Nel 1998 il prezioso portale della chiesa, già puntellato, crollò a causa del furto dei ponteggi. Il portale è stata recuperato dal Cea Montescaglioso ed è stato posizionato a secco in una stanza dell’Abbazia di Montescaglioso.Il feudo del Vetrano o di Passavante, è stato il possesso più importante dell’abbazia di S. Angelo. Per saperne di più
Cozzo Presepe è un sito archeologico a 11 Km da Bernalda, ma nel Comune di Montescaglioso. Il sito può essere visitato mediante una escursione contestuale con la visita a S.Maria del Vetrano.
Cozzo Presepe occupa un brullo altopiano, di forma approssimativamente quadrangolare, che misura c.a 280 (E-O) per 220 m (N-S), sulla riva destra del fiume Bradano, di cui domina la valle con versanti assai scoscesi. Presenta due aree leggermente soprelevate agli angoli NO e SO con un'altitudine massima di 126 m.
Individuato da D. Adamesteanu nel 1964, il sito è stato parzialmente scavato dal 1968 al 1972. Queste ricerche hanno messo in luce un insediamento indigeno dell'Età del Ferro, sostituito a partire dal VI sec. a.C. da un phroùrion greco destinato probabilmente a proteggere le frontiere del territorio di Metaponto: C. P. è situato infatti all'estremità settentrionale delle suddivisioni agrarie greche di questa città che si estendono tra i fiumi Basento e Bradano.Per saperne di più
Fattoria Stefan presso Lago del Lupo
Fattoria Stefan, la fattoria greca che ...non c'è più. Con l’analisi delle fotografie aeree è stato possibile individuare le tracce delle divisioni agrarie eseguite dai Greci nelle campagne a Metaponto . Intorno a Metaponto si è riusciti a leggere sul territorio degli allineamenti che probabilmente corrispondono a dei sistemi di canali di drenaggio, orientati diversamente nei due settori della chora, i quali servivano alla bonifica e alla irrigazione della pianura, che era paludosa. I canali di drenaggio, spesso associati a percorsi stradali, realizzano anche una divisione geometrica della campagna; si ricavano dei lotti (kleroi), probabilmente di uguali dimensioni, che vengono assegnati ai coloni (una sorta di riforma fondiaria ante litteram).La lottizzazione sistematica della chora avviene forse alla fine del VI secolo; i quadrati neri dell’immagine rappresentano le case coloniche che sono state individuate con le ricognizioni di superficie, in media sette fattorie per kmq.Una di queste fattorie magno greche è la Fattorai Stefano, sita in contrada Lago del Lupo, in agro di Montescaglioso,nei pressi delle campagne bernaldesi del Comune di Bernalda.La fattoria Stefan è una di quelle che stavano nei lotti più grandi; c’è un cortile intorno al quale si distribuiscono ambienti sia di abitazione che riservati alle attività produttive . Sotto la torre c’era un vano in cui sono stati trovati numerosi pesi da telaio, quindi si è capito che era un locale utilizzato per la tessitura. Il sito archeologico della Fattoria Stefan è stato sepolto,quindi non è più visibile niente,se non la contrada , le foto degli scavi e soprattutto l'ipotesi di ricostruzione che è stata fatta dall'equipe del prof. Joseph Coleman Carter direttore della Universita ICA di Austin in Texas. di cui segue una foto.
Il porto di Metaponto in Età Imperiale romana circa nel III ac, era ubicato circa 1 Km dal Castrum, ossia dallaferrovia Taranto-Metaponto, in località Santa Pelagina, laddove era presente l’omonimo lago che veniva utilizzato come attracco delle navi.
Quasi nei pressi della strada Comunale Santa Pelagina, ovviamente all’epoca linea di costa marina. In sintesi tutta la riserva (Pineta) nel III ac era ancora tutto mare. Il porto fu abbandonato nel VI sec d.c. e , le sue fondamenta, furono rinvenute grazie alla campagna di scavo condotta dalla Soprintendenza archeologica nel 1982 e 1984. Per approfondire, ci rimanda alla pubblicazione di L.Giardino. Per varie vicissitudine,sempre dovute ad indisponibilità di risorse, le fondamenta sono rimaste celate alle popolazizoni locali, nonostante l'andirivieni di turisti e locali sulla strada comunale dei campeggi, zona SantaPelagina,sponda Bradano. Grazie ai recenti lavori di pulizia condotti dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici, in occasione delle festività di Pas
qua 2016, il turista potrà visitare, se pur da lontano, le aree del porto imperiale, dove sono ben visibili le fondamenta dei magazzini portali. Non è aperta al pubblico,ma ci basta sapere... dove sono pe ril momento
Metaponto era una città fortificata e come tale aveva le sue mura e le sue porte. Sconosciuta anche alle popolazioni locali è la porta nord della città di Metaponto, detta Porta Settembrini, dal nome del proprietario del terreno dove è presente in località Sansone.
E’ appunto la Porta Nord delle mura della città,databile fra i secoli IV e III a.C., aperta verso la campagna (chora) sul prolungamento della grande plateía est-ovest senza nessun’altra protezione che non fossero il fossato e i suoi poderosi torrioni.
Dalla direzione della Porta si evince l’efficiente interrelazione fra il centro politico e religioso delle póleis e le zone periferiche destinate alla difesa .
Le dimensioni di tali opere sembrano variare fra 6 e 10 metri di lato e lo spessore delle pareti fra 1,50 e 4 metri con la prevalenza verso la fine del IV e per tutto il III sec. a.C. delle grandi torri a più piani per l’alloggiamento di artiglierie pesanti, come dimostrano le difese della Porta Settembrini di Metaponto.
La porta è sita a poche centinaia di metri dal parco archeologico e non è visitabile in quanto si trova in una proprietà privata.
Le foto della Soprintenza Archeologica di Basilicata l’ipotesi di ricostruzione Assonometrica.
La collina dell'Incoronata domina la valle del Basento, esattamente di fronte alla collina su cui si erge San Biagio Avinella,a destra del Basento, nel comune di Pisticci. Dal punto di vista storico è un sito di notevole valenza,basti pensare ai tanti reperti presenti nel museo di Metaponto provenienti da quell'area. Un area in cui sono presenti tracce dal neolitico, alla Magna Grecia,fino al periodo tardo romano. Purtroppo il sito è in totale degrado dopo un incendio che alcuni anni fa ha distrutto tutti i viali di accesso con le relative strutture.