Con grande piacere accogliamo nel nostro sito un contrinuto importante, quello di un ricercatore di origini bernaldesi, il dott. Fabrizio Grieco, ornitologo e ricercatore presso un Istituto di Ricerca Olandese,Behavioral Research Consultant Noldus Information Technology .. Un articolo che arricchisce questo contenitore culturale qual è il nostro sito ,linfa vitale per la nostra associazione da 10 anni impegnata nell'educazione ambientale attraverso la trasmissione delle conoscenze e di azioni concrete. Per noi è un onore riportare una sintesi di un suo lavoro e speriamo di averlo molto presto a Bernalda , in presenze, per un simposio sul tema.(Geremia Ninno)
A Metaponto si studia l’Assiolo
A Metaponto torno ogni estate, fin da quando ero bambino. Ci torno per un legame la cui ragione va ormai oltre le mie origini. Che la pineta fosse piena di segreti lo sapevo già. Ascoltavo, distrattamente, il canto monotono “chiù, chiù” di certi folletti invisibili che ogni sera tornavano dal folto della pineta a cantare ai margini del campeggio. Insieme alle cicale, componevano la discreta colonna sonora dell’estate. Una sera di alcuni anni fa, però, notai uno strano via-vai intorno ad un vecchio nido di gazza, abbarbicato lassu’ su un pino, vicino all’anfiteatro dove di solito si cantava e si ballava. Era una coppia di Assioli (Otus scops) intenti a portare il cibo ai loro piccoli da poco nati.
Fu una folgorazione. Mi chiesi come fosse possibile che animali fatti per il silenzio e il buio scegliessero, come dimora, un luogo così estraneo alla loro natura. L’estate successiva tornai armato di microfono e registratore, e cominciai a cercarli, ad ascoltarli e ad osservarli.
Misteri nella pineta
L’Assiolo è un piccolo rapace notturno, quasi interamente insettivoro, che ha trovato nelle pinete e nelle campagne circostanti l’ambiente ideale. Qui trova grossi insetti, soprattutto cavallette e cicale in quantità, necessari al suo sostentamento. Di questa specie si sa ancora poco, specialmente nella regione Mediterranea, che paradossalmente ne ospita il grosso della popolazione in Europa, ma è poco studiata. A Metaponto possiamo osservare qualcosa di raro e davvero speciale: piuttosto che distribuirsi in modo uniforme nella pineta, gli Assioli tendono a formare dei gruppi, o colonie. I maschi stabiliscono i loro territori in aree ristrette, a breve distanza tra loro, soprattutto vicino agli insediamenti umani; contemporaneamente, vaste aree più tranquille della pineta non vengono frequentate. Di questo fenomeno dell’aggregazione si sa davvero poco. C’è tutto un mondo da scoprire, e tante domande sono senza risposta. Come si formano questi gruppi, e perchè? L’aggregazione genera poi un altro fenomeno: quello della comunicazione. Gli Assioli si parlano tra di loro, e parecchio! Quando uno chiama, l’altro risponde, dando vita ad un concerto che può durare decine di minuti, e a volte un’ora, senza interruzione. Questo ci offre l’opportunità di studiare aspetti della comunicazione in questa specie ancora poco conosciuti.
Battaglie acustiche
Il canto dell’Assiolo è una nota ripetuta all’infinito ad intervalli regolari, un po’ come il suono di un sistema antifurto; puoi ascoltare degli esempi in questo video. La sua funzione principale è quella di segnalare il possesso del territorio da parte di chi canta. È un segnale che vuol dire più o meno “Questa è casa mia, sei avvertito”, rivolto agli altri maschi. Ogni Assiolo ha una sua “impronta” acustica: sia il tono (la frequenza, che si misura in Hertz), che l’intervallo tra due note consecutive (il ritmo, che misuriamo in secondi), sono uniche. Questo ci permette di riconoscere gli individui, anche a distanza di anni! Ogni estate, per esempio, ritrovo alcuni degli individui che avevo lasciato l’anno precedente. È straordinario ascoltarli di nuovo, sempre nello stesso luogo, persino sugli stessi alberi, e con la stessa identica voce, come vecchi amici ritrovati. È uno di quei casi in cui si instaura una relazione tra l’uomo e l’animale selvatico, non più uno tra i tanti ma un individuo con le sue unicità. Da lì nasce, credo, una delle gioie più vere e profonde che un uomo possa provare quando si avvicina alla natura.
Ma c’è di più. Fino a poco tempo fa si pensava che il canto dell’Assiolo fosse un segnale costante, tutto sommato banale. Il mio recente studio compiuto a Metaponto dimostra che non è così. Quando c’è forte competizione tra i maschi, per esempio quando due rivali vengono “ai ferri corti” per un territorio conteso, il tono della loro voce scende (vedi il video). Sembra esserci una relazione tra il grado di escalation di una sisputa per il territorio e il tono della voce. La cosa più interessante, comunque, è che questi rapaci sembrano mandare un “messaggio” specifico al rivale più vicino, piuttosto che un segnale generico a tutti quelli in ascolto in quel momento. Insomma un “dialogo” vero e proprio, piuttosto che una serie di “chiù” tutti uguali tra loro.
Oggi e domani
Lo studio pubblicato è solo l’inizio di un progetto più ampio. Molte domande sulla vita di questi folletti della pineta attendono risposte. Grandi quantità di dati raccolti negli ultimi anni debbono ancora essere analizzati. Conoscere di più la vita degli Assioli di Metaponto, la loro organizzazione sociale, l’importanza della relazione tra questa e altre specie come la gazza, in quanto “fornitrice involontaria di nidi” per gli Assioli, significa essere in grado di proteggerli meglio in futuro. Questo è ancora più significativo se pensiamo che questi rapaci sono sì molto abbondanti in Italia, ma ormai in declino in diverse parti d’Europa a causa della progressiva semplificazione degli habitat. E, insieme agli Assioli, dobbiamo proteggere la loro (e nostra) pineta, un vero patrimonio di questa terra a cui sono legato per sempre.
Fabrizio Grieco *
Si è laureato in Biologia a Pavia, e dopo è andato all'estero. Ha conseguito il dottorato in Biologia Evoluzionistica a Utrecht in Olanda. Oggi è consulente per la ricerca sul comportamento e in parte fa anche ricerca.