In merito all'articolo commemorativo del decimo anno è stato scritto che : Il nostro decimo anno purtroppo corrisponde con il 2021, iniziamo con tante speranze, cerchiamo una luce in fondo al tunnel , luce che per il momento ha un solo nome : vaccino. Anche in merito a questa problematica, daremo il nostro modesto contributo di informazione.
In un contesto molto ideologizzato è impossibile rimanere estranei agli schieramenti del tutto a favore o tutto contro “i vaccini” (“pro-vax” vs “no-vax”). Ci troviamo oggi di fronte a una vera battaglia sul tema delle vaccinazioni. Per affrontare un tema complesso come quello dei vaccini ,è necessario uscire dalla sfera ideologica e avviare una seria riflessione collettiva a partire dalle prove scientifiche disponibili e senza forzature.
Il nostro contributo per il momento è la pubblicazione di questo articolo di una nostra volontaria, Ilaria Ninno, farmacista , attivista volontaria della nostra associazione da diversi anni . Non sarà il solo articolo sul tema , ma il primo di una lunga serie. Questa associazione, attraverso questo sito, è aperta ad altri contributi . Vorremmo dare il nostro piccolo contributo ad un grande problema con tutte le risorse intellettuali specifiche che il territorio offre.
Vaccino Pfizer/BioNThec: SI o NO?
Se fai parte di quella esigua (spero) parte di popolazione che non ha intenzione di vaccinarsi, è perché sicuramente le mille piattaforme social e televisive che in questi giorni ne stanno parlando, non sono riuscite a farti cambiare posizione.
Non ho di certo la presunzione di riuscirci io. Nonostante ciò, potrebbe esserci qualche informazione che ti è sfuggita fino ad ora e che potrebbe farti ricredere o quantomeno potrebbe chiarirti le idee.
Io non farò il vaccino perché le aziende farmaceutiche vogliono farci credere che funzioni al solo scopo di trarne profitto.
È vero, di certo non sono enti coinvolti in opere di carità e beneficenza. Tuttavia, a seguito del fatto che il processo di ricerca e sviluppo di un farmaco richiede investimenti dell'ordine dei MILIARDI di euro, le aziende farmaceutiche sono le PRIME ad avere interesse che il farmaco/vaccino prodotto sia EFFICACE e SICURO.
Ogni qual volta che, nel corso degli studi, si constata dagli esperimenti fatti, che il farmaco non soddisfa questi due imprescindibili requisiti, gli studi su quel farmaco vengono interrotti e l'azienda perde il capitale investito fino a quel momento. In sostanza, indipendentemente dai motivi che spingono l'azienda a progettare un farmaco, che indubbiamente sono principalmente di interesse economico più che etico, l'azienda ha a cuore la salute del paziente quanto (o forse più) del paziente stesso.
Io non farò il vaccino perché non so cosa ci sia dentro.
Il contenuto del vaccino non è un segreto di Stato. È stato pubblicato sulle riviste scientifiche ed è stato diffuso anche dalla stampa. Il vaccino è costituito da due classi di componenti di cui sono costituiti tutti i farmaci ovvero:
- da un principio attivo, che in questo caso è una molecola di mRNA (una parte dell’RNA virale che codifica per una proteina chiamata spike, la quale permette l'ingresso del virus nella cellula);
-da degli eccipienti (molecole farmacologicamente inattive ma indispensabili in quanto veicoli che favoriscono la produzione, la conservazione, la stabilità, il gradimento e svariate altre cose).
Gli ingredienti sono quelli sottoelencati
Alcuni degli Ingredienti sopraelencati sono già presenti nel nostro organismo, altri vengono metabolizzati (distrutti) dal nostro organismo in breve periodo. Sono tutti inattivi ed innocui.
NO, non contiene feti morti.
NO, non contiene metalli pesanti.
Io non farò il vaccino perché non so come funziona.
Immaginiamo che l'agente patogeno per entrare nella cellula utilizzi un tunnel fatto di mattoni (proteine spike di adesione). Se questo fosse stato un vaccino che potremmo definire "tradizionale", avrebbe fornito al nostro organismo il virus dotato di tunnel (vaccini vivi e attenuati, vaccini inattivati), o solamente il tunnel stesso (vaccini ad antigeni- esistono anche i vaccini a tossine).
Questo vaccino innovativo invece, fornisce il progetto che porterà alla formazione del tunnel, in modo tale che sarà il nostro organismo, a partire da questo progetto, a produrre da sé i mattoni (amminoacidi) e con questi, costruire il tunnel (proteina spike).Il tunnel fungerà da bersaglio per il nostro sistema immunitario, che quando incontrerà lo stesso, creerà anticorpi per difendersi da esso. In questo modo il nostro organismo non si troverà sfornito di difese se dovesse venire a contatto con il virus.
Io non farò il vaccino perché è diverso dagli altri vaccini, è una tecnica nuova mai sperimentata.
È corretto è una nuova tecnica biotecnologica, ma dovrebbe spaventare meno dei vaccini tradizionali perché non viene iniettata nessuna parte del virus, nessuna sua proteina antigenica. Vengono semplicemente fornite le informazioni alle nostre cellule per far si che siano loro stesse a produrre il tunnel (ovvero l’antigene virale, la “famosa” proteina Spike).
Quando il nostro organismo viene in contatto con il virus, viene in contatto con l’intero RNA virale che una volta entrato nella cellula viene codificato per produrre proteine indispensabili per la replicazione del virus. Non fare il vaccino significa scegliere di non ricevere UNA PARTE del genoma virale iniettato al fine di proteggerci da una eventuale infezione, esponendosi al rischio di infettarsi e quindi ricevere L’INTERO genoma virale quando si contrae l’infezione da Sars-Cov-2. Francamente, sono orgogliosa dei progressi fatti dalla scienza nella progettazione di questo vaccino. Sono emozionata di far parte di questo periodo storico in cui poter assistere ad una delle più grandi campagne vaccinali di tutti i tempi, soprattutto perché il vaccino in questione è semplicemente RIVOLUZIONARIO ed aprirà la strada per lo sviluppo di nuovi vaccini contro altri patogeni e di nuovi farmaci contro patologie al momento difficilmente controllabili.
Io non farò il vaccino perché è stato progettato in soli 11 mesi, ma non ci volevano decenni per lo sviluppo di un vaccino?!
Riporto un’immagine estremamente chiara ed esplicativa reperita dal sito dell’EMA (European Medical Agency) in cui sono stati chiaramente riassunti i motivi di questi tempi ridotti

Io non farò il vaccino perché non è sicuro, ho paura degli effetti collaterali.
L'EMA e la FDA (Food and Drug Admistration) enti governativi che regolano la messa in commercio dei farmaci per garantire la salute del cittadino, hanno approvato il vaccino Pfizer/Biontech.
Sono due agenzie estremamente restrittive nei criteri di valutazione, se il vaccino ha superato i loro criteri selettivi è certamente sicuro per la salute dell’uomo.
Gli effetti collaterali ci sono, ma come per qualsiasi altro vaccino sono di lieve entità e si risolvono entro pochi giorni dalla vaccinazione. Si tratta di dolore, gonfiore, prurito nel punto di inoculo, dolori muscolari, mal di testa, febbre.. sono problematiche lievi e transitorie che nel bilancio rischio/beneficio, non inficiano il fatto che si abbia un vantaggio maggiore nel fare il vaccino piuttosto che nel non farlo.
Io non farò il vaccino perché è possibile che io possa contrarre comunque un’infezione da coronavirus.
È possibile, ma molto difficile. Il vaccino della Pfizer/Biontech ha un’efficacia del 95% come si può osservare dall’immagine (presa dal “The New England Journal of Medicine”)

Ai trials clinici hanno partecipato circa 44mila volontari, adulti di diversa origine sesso ed etnia e di età superiore ai 16 anni fino ad individui over 75.
Sulla metà di questi, non è stato somministrato nulla (o meglio, è stato somministrato loro il placebo, ovvero il veicolo privo di sostanza attiva), all’altra metà è stato somministrato il vaccino. Come si osserva dal grafico, gli individui non vaccinati si sono ammalati (impennata della curva blu). Gli individui vaccinati non si sono ammalati affatto o si sono ammalati in misura minore (curva rossa).
Si osserva inoltre, che le due curve si separano dopo circa 2 settimane, questo è il tempo necessario per la produzione di anticorpi specifici contro il Sars- Cov-2 che è stato osservato. In sostanza dopo 14 giorni circa il vaccino risulta efficace. Tuttavia, per suscitare una risposta immunitaria di rilievo e più duratura, bisogna sottoporsi ad un richiamo dopo 21 giorni dalla prima somministrazione.
Io non farò il vaccino perché non si conoscono gli effetti a lungo termine.
Effettivamente non si conoscono, ma si può dire la stessa cosa di qualsiasi altro nuovo vaccino o farmaco, è la prassi. La fase di ricerca e sviluppo di un farmaco, generalmente dura all’incirca 20 anni. Quando il farmaco, dopo vari test ed esperimenti ha ottenuto l’approvazione dagli enti regolatori, viene commercializzato nonostante di quel farmaco non si conoscano gli effetti collaterali nel lungo termine. Gli enti regolatori continuano a vigilare sulla sicurezza anche dopo la sua comparsa sul mercato, proprio per segnalare eventuali effetti collaterali meno frequenti e più rari che durante gli studi clinici non sarebbero osservabili. Nel caso di questo specifico vaccino non solo verranno condotti studi di farmacovigilanza di routine ma anche altre attività di monitoraggio della sicurezza aggiuntive.
Io non farò il vaccino perché circolano delle varianti del virus da cui il vaccino non può proteggerci.
I virus subiscono mutazioni, modifiche del materiale genetico che spesso non sono decisive per il loro comportamento biologico e non alterano significativamente la struttura e le componenti del virus, altre volte lo alterano eccome. Ma cos’è una variante? Una variante virale si origina quando un virus muta, ovvero quando durante il suo ciclo replicativo ha commesso diversi errori casuali di copiatura del suo codice genetico che si traducono in caratteristiche strutturali differenti. Nel caso in cui queste modifiche strutturali coinvolgano la proteina spike, bersaglio del vaccino, quest’ultimo potrebbe effettivamente perdere di efficacia. Fortunatamente il vaccino induce la produzione di anticorpi differenti tutti rivolti verso la proteina spike ed in grado di riconoscerla e legarla in diversi siti, per questo si potrebbe ritenere che se anche la mutazione ha inattivato una parte degli anticorpi prodotti, ce ne saranno altri che rimarranno efficaci e quindi il sistema immunitario continuerà a svolgere la sua funzione di protezione da un'infezione da Sars-Cov-2 indotta dal vaccino. È altamente probabile che le varianti recentemente descritte non ostacolino l'immunità indotta dal vaccino ma su questo, sono in corso ancora studi nella comunità scientifica. Ciò che è certo, è che per non avere sorprese inaspettate, quando possibile, bisognerebbe cercare di ridurre la diffusione di varianti virali che potrebbero comparire in giro per il mondo, creando nuove pandemie.
Sono consapevole del fatto che ci piacciano le notizie certe e la rassicurazione che solo un “si” o “no” può darci, ma la verità è che la scienza è fatta anche di tanti “non si sa” o di “ancora non si sa”, purtroppo. Nonostante ciò, il virus che continua tutt’oggi, nonostante le restrizioni, a mietere più vittime, è quello contro cui si dispone il vaccino. Per cui, ancora una volta la valutazione finale è a favore dello stesso.
Io non farò il vaccino perché il vaccino andrà a modificare il mio DNA.
No, non diventeremo degli OGM (organismi geneticamente modificati). L’ mRNA iniettato con il vaccino non andrà in alcun modo ad intaccare il nostro codice genetico perché l’essere umano non è in grado di inserire un codice genetico estraneo. Non è neanche in grado di produrre DNA a partire da una molecola di RNA in quanto sprovvisto di un enzima specifico (chiamato trascrittasi inversa).
Io non farò il vaccino perché sono giovane, non ho paura di ammalarmi.
Con molta probabilità in un futuro (spero) prossimo, il vaccino sarà INDISPENSABILE dal punto di vista lavorativo, per alcune categorie di professionisti o per svolgere determinate mansioni lavorative. Sarà una sorta di “PASS” per poter prendere un aereo, un treno, magari anche per frequentare cinema, teatri o ristoranti.
Se queste motivazioni prettamente egoistiche non sono sufficienti, è bene ricordare che il vaccino non fornisce solamente una protezione individuale, ma è anche, e soprattutto, lo strumento principale per creare una protezione di massa, l’ormai nota “immunità di gregge” e limitare la trasmissione del virus.
Se non vuoi farlo per te, fallo per la tua famiglia, per i tuoi amici, fallo per milioni di sconosciuti anziani, o di immunocompromessi o per le classi lavorative che hanno maggiormente patito sul loro bilancio economico il peso di questa pandemia. Oppure fallo per rispetto nei confronti di chi ha pagato un prezzo ben più alto, di tipo umano, affettivo, che non solo ha perso i propri cari, ma non ha potuto dare loro neanche un ultimo saluto in ospedale.
Io non farò il vaccino perché ci sono persino alcuni operatori sanitari che si rifiutano di farlo.
Generalmente tendo ad essere sempre moderata nell’esprimere il mio pensiero, cerco di mettermi nei panni del mio interlocutore ma confesso che la questione presente, mi lascia non poco di stucco.
Questo è l’unico punto a cui sinceramente non saprei rispondere. Rimane un mistero, per me, il fatto che esista una piccola fetta di professionisti della sanità -o di altre categorie di persone che hanno fatto della scienza la loro professione - , che si rifiuta di vaccinarsi. Trovo che oltre a dare un cattivo esempio e a confondere maggiormente le idee della popolazione, sia una falla professionale.
Tuttavia questo è il mio personale giudizio che ha una valenza esclusivamente soggettiva.
Io non farò il vaccino a meno che non mi obblighino a farlo.
L’obbligatorietà ha poco a che fare con la scienza, ha più che altro a che fare con la politica. Il potere decisionale spetta al governo, virologi ed epidemiologi possono limitarsi al solo consiglio.
Tanto per esprimere, anche su questo, il mio parere non richiesto, l’obbligatorietà sarebbe una sconfitta per la democrazia del nostro Paese.
Un approccio che, a mio avviso, potrebbe risultare, non ugualmente efficace ma sicuramente promettente, sarebbe organizzare un’importante campagna promozionale a favore del vaccino (cosa che peraltro sta già avvenendo). Informare il cittadino correttamente, equivale a dargli gli strumenti per poter decidere da sé.
Riguardo al personale ospedaliero il mio pensiero è opposto. Considerando che esiste una minoranza che rifiuta il vaccino, io credo che, per questa fascia di lavoratori, il vaccino dovrebbe essere obbligatorio. Non è tollerabile il fatto che un paziente si rechi in ospedale per curarsi, rischi di contrarre un’infezione dal personale sanitario.
Ognuno è libero di trarre le proprie conclusioni, queste sono le mie.
Con questo vaccino e con quelli che verranno, non ci stanno fornendo una speranza o promesse inconcludenti. Ci stanno fornendo la concreta possibilità di riavere la vita a cui eravamo abituati.
Ci stanno fornendo gratuitamente la chiave per la tanto agognata libertà persa, non ci stanno chiedendo nulla in cambio, se non una grande atto di fiducia nei confronti della scienza.
Noi di fronte a questo aiuto fornito, non dobbiamo fare altro che tendere la mano, o forse dovrei dire la parte alta del braccio.
Ilaria Ninno
02/01/21