Descritta dallo studioso A. Sacco “La Certosa” nel capitolo XI del libro IV, 20° Platea del sommario delle Platee compilate nel 1678 dal Grammatico notaio-geometra e canonica inventario delle proprietà della Grancia di Santa Maria Vergine del Casale di Pisticci, la masseria S. Michele Arcangelo d’Avena ( o feudo San Angelo di Bernalda ) e Casale risulta antica sede di ordini religiosi – Benedettini e Certosini – . Un tempo costituiva uno dei feudi dell’Abbazia benedettina di S. Michele Arcangelo in Montescaglio, ubiaca ai confini con il feudo benedettino di S.Marco, anch’esso una volta proprietà della badia caveosana. Trattasi del feudo donato nel settemre 1100 da Rodolfo Macabeo ed Emma D’Altavilla alla Badia di Santa Maria Vergine del Casa di Pisticci, concesso nel 1451, con la soppressione della Grancia, dal Papa Nicolò V alla Certosa della Padula.
Una parte del complesso è stato di recente ristrutturato e nella chiesetta spicca l'affresco di San Michele Arcangelo nel 1362(?)