Articolo inviatoci dal dott. Salvatore Bosco, biologo marino.
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ll tremoctopus violaceus è una specie rara a cui i biologi marini davano la caccia - in senso scientifico - da 40 anni per poterne analizzare le caratteristiche morfologiche e genetiche. Il *Tremoctopus violaceus* è un cefalopode, a metà tra la seppia e il polpo e tra i 5 e 10 centimetri di dimensione, ritrovato di recente in Puglia a Torre Canne con un esemplare, in Sardegna con altri due ed ora anche a Metaponto.. Il *T. violaceus violaceus* si trova nel Mar Mediterraneo <https://it.wikipedia.org/wiki/Mar_Mediterraneo> e nell'Oceano Atlantico <https://it.wikipedia.org/wiki/Oceano_Atlantico> . Ora è diventato oggetto anche di un articolo scientifico sulla rivista internazionale Mdpi, grazie a una collaborazione tra l'istituto Coispa tecnologia e ricerca - Stazione sperimentale per lo studio delle risorse del mare di Bari e l'università di Cagliari. "Questa specie era stata già segnalata dagli anni '80. - spiega Pierluigi Carbonara del Coispa e cofirmatario dello studio - I biologi ne sono sempre stati affascinati perché esistevano foto di ritrovamenti a Ponza, ma senza studi specifici e ulteriori segnalazioni. Presumibilmente si tratta di un cefalopode autoctono del Mediterraneo e non una specie aliena e abbiamo individuato solo femmine perché i maschi sarebbero ancora più piccoli e utili solo alla riproduzione. È raro trovarli perché presumibilmente vivono in profondità. Inoltre abbiamo notato che sono dotati di un manto che si stacca per confondere i predatori, una caratteristica più frequente in animali di terra che di mare". Il ritrovamento a Metaponto per ora è l'unico segnalato nella zona a riprova che Il Mar Mediterraneo e lo Ionio in particolare si conferma un enorme scrigno di biodiversità ancora tutte da scoprire, un hotspot importantissimo. Che resiste nonostante i cambiamenti climatici, la pesca eccessiva e l'azione distruttiva dell'uomo, dimostrando grande capacità di resilienza. |
Il nostro sito si conferma sempre un riferimento per azioni di divulgazione di notizie di carattere scientifico e culturale riguardante il nostro territorio. Si coglie l'occasione per ringraziare il dott. Salvatore Bosco, per aver utilizzato questo sito per divulgare questo importantissimo ritrovamento.
Le foto sono di proprietà del dott. Salvatore Bosco