Ippaso da Metaponto, chi era costui?

 Ippaso da Metaponto. Chi era costui? Viene subito da scrivere ,...quello della radice quadrata !!! Banalizzando.  Quindi oltre al teorema di Pitagora , alla città di Metaponto  potremo abbinare la "scoperta"   della radice quadrata?

Ma un numero può essere ... scoperto? Certo, se esiste come tale...

Un numero è un modo per esprimere una quantità o la posizione in un elenco di elementi, oppure il rapporto tra grandezze dello stesso tipo. Bene. Ci sono dei numeri che  non esprimono una quantità o  la posizione in un elenco di elementi. Questi numeri si chiamano numeri irrazionali in quanto non misurabili perfettamente con nessuno strumento, la radice quadrata di due è 1, 414213562373095048801....e continua all'infinito dopo la virgola. Nessuno si sognerebbe di andare al supermercato e chiedere un radical 2 chili di qualcosa, oppure dire "alla gara di corso ho fatto  radical 2 posto oppure all'esame ho preso  come voto pi greco!!! " Questi numeri che tutti noi abbiamo sicuramente studiato a scuola, sono stati oggetto di studio e di una grande disputa proprio a Metaponto nel VI-V sec a.c.  ad opera di un discepolo di Pitagora, il migliore di tutti, appunto Ippaso da Metaponto.  

E' difficile ricostruire la sua biografia, anche lui non ha lasciato niente di scritto,ma di Ippaso nella letteratura classica troviamo tanti riferimenti autorevoli e per certi punti di vista anche più semplice ed attendibile di quella del suo maestro. Accostare la figura di Ippaso da Metaponto alla Radice quadrata di 2 non è una eresia, ci sta tutta.

  Ippaso era un metapontino doc secondo Aristotile,Laerzio e Giamblico,nato durante l'Olimpiade LXX,  è stato tra i pochi fortunati discepoli ad ascoltare le ultime lezioni di Pitagora a Metaponto prima della sua morte. A Ippaso si deve la descrizione del dodecaedro regolare e la dimostrazione della sua iscrivibilità in una sfera, studi poi perfezionati da Archimede. La scoperta che gli risulterà “fatale” sarà l'esistenza di grandezze incommensurabili. Cioè dei citati numeri irrazionali. La scuola pitagorica era fondata sul concetto di numero, ossia tutto è numero, tutto deve essere misurabile, non poteva esistere secondo Pitagora qualcosa che non poteva essere misurato. Il triangolo isoscele rettangolo che ha   cateti che musurano1,  hanno per ipotenusa che misurano radice quadrata di due. Ossia un numero non misurabile.  L'edificio così faticosamente costruito della dottrina pitagorica  subì una scossa paragonabile ad un terribile terremoto. Ippaso, grande genio e grande ribelle, ma discepolo irriverente(?), preso dalla frenesia o vanagloria , di divulgare al mondo questa scoperta, tradì le regole della scuola e divulgò la scoperta all'esterno.

 Per il maestro   il tradimento fu letale e secondo alcuni studiosi, sia stato questo il fattaccio che abbia indotto Pitagora a lasciarsi morire , senza mangiare e bene per 40 giorni a Metaponto.  

La morte di Ippaso è un giallo. Diversi autori narrano che mori' nello Jonio. Secondo alcuni fu catturato ,messo in una sacco , imbarcato su una nave dai pitagorici e poi dato in pasto ai pesci in mare, secondo altri fu Giove , adirato nei suoi confronti, a far naufragare la sua nave mentre lasciava Metaponto. Il suo tradimento su così grave che i pitagorici gli costruirono  un tomba con tanto di monumento funebre a Metaponto,.. quando era ancora in vita, trattamento riservato ai peggiori traditori.

Un figura controversa ed interessante il nostro Ippaso,una figura di primo piano nel periodo magnogreco, sulle motivazioni del suo tradimento nel 1974 ,il prof. Paolo Cosenza al convegno ORFISMO IN MAGNA GRECIA  dal 6-10 OTTOBRE 1974, disse:

....Una conferma indiretta che Ippaso prese partito in tale occasione a favore della parte popolare può essere fornita dall’osservazione che varie fonti antiche parlano di Ippaso come di un pitagorico ribelle, che avrebbe contestata la distinzione dei membri della setta in matematici ed acusmatici (Diels-Kranz, op. cit., 18,2, Jambl., Vit. Pyth.), avrebbe divulgato, contravvenendo un divieto della scuola, in qual modo va costruita una sfera che sia formata da dodici pentagoni (Diels-Kranz, op. cit., 18,4, Jambl. de com. math. scientia); avrebbe stesa per iscritto e pubblicata la dottrina di Pitagora (Diels-Kranz, op. cit. 18,4, Clem. Al., Strom.), avrebbe calunniato Pitagora in un suo scritto intitolato Discorso mistico (Diels-Kranz, op. cit. 18,3, Diog.), e sarebbe stato bandito dalla comunità (Diels-Kranz, op. cit., Clem. Al., Strom.). ........., comunque i dati precedentemente. riportati di trasgressioni operate da Ippaso ed il bando decretato contro di lui sono tali che possono ben giustificare la definizione di Ippaso come di un pitagorico ribelle, insofferente della disciplina della scuola. Non può quindi meravigliare che da una tale figura di contestatore sia potuto partire, in un momento estremamente drammatico per l’esistenza stessa della confraternta pitagorica, un’iniziativa di netta opposizione  all’orientamento politico fondamentalmente conservatore ..... In conclusione dunque non tutti i pitagorici della prima generazione furono in politica degli ostinati partigiani degli interessi delle classi più nobili e ricche. Risulta anzi che a parteggiare, almeno in un’occasione, per la classe popolare ci fu tra i pitagorici una personalità non priva certamente di una propria robusta energia di pensiero, quale fu certamente Ippaso. Per quanto riguarda poi la ricerca delle cause che possono avere indotto Ippaso a farsi sostenitore di una politica in senso nettamente democratico va notato che le ragioni della scelta democratica di Ippaso non vanno trovate in una posizione di pensiero che possa essere definita,..........., come una posizione di carattere libertino. Chi, come lppaso, scrisse un discorso mistico non poteva essere né un ateo né un uomo privo di sentimento ed afflato religioso. Piuttosto io propenderei a trovare le ragioni della posizione politica di Ippaso o in una sua personale interpretazione del messaggio etico-religioso dell’originario Pitagorismo, che egli avrebbe interpretato in quel senso aperto alle istanze della religiosità popolare che caratterizzò il movimento orfico, oppure in certi suoi personali calcoli e valutazioni di ordine politico, che peraltro, allo stato attuale ci riesce assai difficile determinare.

Questo è solo un piccolo contributo sulla figura di Ippaso da Metaponto, trattasi  di una figura  complessa che va analizzata fino a fondo, come matematico , come filosofo e come politico..

Le certezze sono altre, a questa figura di un tale spessore per la conoscenza scientifica mondiale , il territorio ha dedicato molto poco, fatta eccezione dell'unica via a lui dedicata in quel di Marconia di Pisticci.  Non ci sono scuole  a Ippaso intestate, nè circoli culturali, biblioteche, associazioni, ecc...  , l'impegno di Cea B&M e della associazione AD PYTHAGORAM ha come scopo quello di recuperare il tempo perduto. Il 30 Luglio ci sarà un primo atto concreto in questa direzione , al Castello di Torre Mare a Metaponto,  la compagnia teatrale Talia Teatro presenterà la prima della rappresentazione teatrale "Pitagora e Ippaso da Metaponto" , opera originale scritta di Antonio Montemurro.

La rappresentazione sarà preceduta dall'agorà   della associazione AD PYTHAGORAM sul tema Pitagora "contro" IPPASO DA METAPONTO: LA SCOPERTA DELL'INFINITO